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Gregorio Botta - Esercizi di respirazione

Dello stupore 70x50 ferro vetro carta di riso carta da restauro pigmenti. 2018 1La cera, il piombo, il ferro, il vetro e l'acqua, si confermano nelle più recenti opere dell'artista elementi attraverso i quali, come afferma egli stesso, pratica “un’arte del togliere, del poco, del meno, sperando di arrivare a un’arte del niente. Un’arte che sparisca e lasci solo, come una vibrazione, come un motore segreto, l’azione per la quale è nata” (Gregorio Botta, 2001).
Così è in questi ultimi lavori, intrisi di un senso di arcaico e di remoto, sospesi tra apparizione e sparizione, in bilico tra il divenire e lo svanire, fatti di luce e di ombra, di leggerezze e trasparenze, come quelle dell'acqua, protagonista in alcune delle opere presentate nell'occasione a ribadire una ricerca fatta di illusioni e rifrazioni, dove l’arte è ridotta all'essenza del suo continuo perdere e prendere forma. Ed ancora il fuoco, in altre, che genera luce o tracce, mentre il continuo dialogare di luce e ombra dà vita ad un universo, come scrive Fabrizio D'Amico, "silenzioso e cauto nello svelarsi; ovattato da quel biancore che l'avvolge, come se abitasse, e prendesse nutrimento, dall'amnio di un grembo; lento a confessarsi a chi guarda, con quel suo chiedere, sommessamente, uno sguardo lungo sopra di sé. Uno sguardo che scopra, alla fine, l'incanto: e non se ne spaventi" (Fabrizio D'Amico, 2001).

Gregorio Botta è nato a Napoli nel 1953, vive e lavora a Roma. Ha condotto i propri studi all'Accademia di Belle Arti di Roma, dove ha seguito i corsi di Toti Scialoja.
Una ricerca sull'encausto gli ha fatto scoprire la materia che segnerà a lungo il suo lavoro: la cera. Quest’amore iniziale lo porterà poi a creare anche opere con il vetro, con il fuoco, con l'acqua e con l'aria. Gli interessa disegnare con la luce, con la trasparenza, con la leggerezza: creare opere sempre più rarefatte, piene di vuoto, che si pongano al confine della visibilità. La sua è una ricerca di radicale essenzialità sia negli elementi che nelle forme.
Dal 1991, quando ha tenuto a Roma presso la Galleria Il Segno la sua prima personale, ha esposto in numerose gallerie private all'estero e in Italia - tra le tante si ricorda nel 2009 “Accendere una lampada e poi sparire” a cura di Achille Bonito Oliva nella Fondazione Volume! - e in spazi pubblici: presso il Loggiato San Bartolomeo a Palermo (2006), nei Magazzini del sale a Siena (2006) al MACRO Museo d'arte contemporanea di Roma (2012).
Sue opere sono nelle raccolte del Mart di Rovereto, del Musma di Matera, della Gam e del Macro di Roma, della Bce di Francoforte, del Ministero degli Affari Esteri alla Farnesina, alla Certosa di Padula (SA), presso la stazione Vanvitelli nella metropolitana di Napoli e in altre raccolte pubbliche e fondazioni. Una sua grande scultura sarà costruita nel piazzale del nuovo auditorium realizzato dallo studio Abdr a Firenze.

Inaugurazione: Sabato 6 ottobre alle ore 18.00 

Orario
Dal mercoledì al sabato dalle 17.30 alle 20.00.
Su appuntamento in tutti gli altri giorni ed orari.

Per informazioni
Galerie 21
Via Roma 94/a - Livorno, Toscana, Italia
M. 336586416
W. www.g21.gallery
E. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

  • Data inizio: Sabato, 06 Ottobre 2018
  • Data fine: Sabato, 01 Dicembre 2018
  • Evento a pagamento:
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