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Collezione Roberto Casamonti

Palazzo Bartolini Salimbeni Palazzo Bartolini Salimbeni

Dal 25 marzo, Firenze può contare su un nuovo museo d’arte moderna e contemporanea, allestito al Piano Nobile di Palazzo Bartolini Salimbeni, lo storico edificio, capolavoro architettonico rinascimentale opera di Baccio d’Agnolo.

Dal 25 marzo, Firenze può contare su un nuovo museo d’arte moderna e contemporanea, allestito al Piano Nobile di Palazzo Bartolini Salimbeni, lo storico edificio, capolavoro architettonico rinascimentale opera di Baccio d’Agnolo che si affaccia sull’asse visuale che congiunge piazza Santa Trinita con la prestigiosa via Tornabuoni.

L’antica dimora – attentamente restaurata – accoglie la selezione delle opere che Roberto Casamonti, nella sua lunga attività nel mondo dell’arte, ha raccolto per costituire il corpus principale della propria Collezione.
I dipinti e le sculture esposte sono il frutto di 40 anni di appassionate ricerche che danno vita ad un assieme in grado di rappresentare l’eccezionale evoluzione storico artistica che attraversa per intero il XX secolo.

“La Collezione, con le sue dotazioni in permanenza, si appresta a qualificarsi – sottolinea il critico Bruno Corà - come una delle maggiori raccolte d'arte moderna e contemporanea aperte al pubblico esistenti in Italia. La scelta di offrire questa sua Collezione a fiorentini e turisti – evidenzia ancora il curatore scientifico della Collezione – si esprime come un autentico gesto mecenatizio (...) l’atto di riconoscenza di un cultore appassionato d'arte, per la città che lo ha seguito nel corso della sua attività professionale e della sua stessa vita”.

Per precisa scelta dell’Associazione Culturale, appositamente costituita per gestire e animare questo nuovo spazio culturale, il pubblico potrà ammirare le opere esposte accedendovi gratuitamente, su semplice prenotazione.

La Collezione di opere d'arte italiane e straniere si articola in due grandi nuclei: il primo, composto da circa un centinaio di opere, presenta artisti agli esordi del Novecento e sino ai primi anni Sessanta, il secondo, dal 1960 ai nostri giorni. In Palazzo Bartolini Salimbeni, la Collezione sarà appunto proposta per sezioni. Il primo nucleo, dal 25 marzo 2018 e sino alla primavera del ’19 e, a seguire, il secondo.

Al primo appartengono capolavori di Fattori, Boldini, Balla, Viani, Sironi, Severini, Marini, Morandi, de Chirico, Savinio, Prampolini, Casorati, Magnelli, Licini, Picasso, Leger, Soutine, Klee, Chagall, Ernst, Kandinsky, Hartung, Fautrier, Matta, Lam, Dorazio, Accardi, Afro, Vedova, Capogrossi, Burri, Klein, Fontana, Castellani, Manzoni, Lo Savio e numerosi altri in un percorso che attraversa 5 magnifiche sale dai soffitti di 6 metri di altezza.

L’Associazione per l’Arte e la Cultura, denominata “Collezione Roberto Casamonti” si propone l’obiettivo di organizzare mostre ed eventi multidisciplinari finalizzati a valorizzare il dialogo tra le arti con la sola motivazione di animare il dibattito culturale che interessa l’arte moderna e contemporanea.

“La nascita dell’Associazione – evidenzia Roberto Casamonti –sancisce il punto di arrivo di una lunga storia che attraversa e caratterizza la mia famiglia, raccontandosi oggi per mezzo del linguaggio vivo dell’arte. Ho pensato di voler condividere con la città di Firenze, alla quale sono da sempre affettivamente legato, la mia collezione per poter fare in modo che i valori di cui l’arte è portatrice possano essere condizioni non esclusive ma pubblicamente condivise. Sono fortemente convinto del potenziale educativo dell’arte, in grado di strutturare ed educare il pensiero, l’animo e la consistenza del nostro vivere. Perché anch’io sono convinto che la bellezza sia in grado di salvare il mondo, come affermava Dostoevskij”.

La direzione è stata affidata a Sonia Zampini, storica dell’arte e da anni collaboratrice della galleria Tornabuoni Arte.

Informazioni e prenotazioni: www.collezionecasamonti.com tel. 055.602030 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Percorso espositivo

Sala 01

Giacomo Balla, Renato Birolli, Giovanni Boldini, Umberto Boccioni, Massimo Campigli, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Giovanni Fattori, Renato Guttuso, Osvaldo Licini, Alberto Magnelli, Marino Marini, Giorgio Morandi, René Paresce, Enrico Prampolini, Fausto Pirandello, Filippo de Pisis, Ottone Rosai, Alberto Savinio, Gino Severini, Mario Sironi, Atanasio Soldati, Mario Tozzi, Lorenzo Viani.

All’ingresso della Collezione è collocata la grande scultura di Giorgio de Chirico Il grande metafisico (1970-
1985), fusione in bronzo scuro e dorato che evoca l’omonimo dipinto del 1917. E’ una delle opere del pittore ideatore della Metafisica che la Collezione annovera tra quelle che hanno dato vita all’importante poetica influenzata dai filosofi Schopenhauer e Nietzsche. Insieme ai dipinti di Giovanni Fattori In ricognizione, 1899, Giovanni Boldini Ritratto femminile, 1890 ca e Lorenzo Viani, Uomini sulla panchina,
1907-1909, nella prima ampia sala del piano nobile di Palazzo Salimbeni sono infatti presenti altre quattro opere di de Chirico: La passeggiata o il Tempio di Apollo a Delfi, 1909-10, Combattimento di gladiatori,
1932, Ettore e Andromaca, 1950 e Piazza d’Italia con piedistallo vuoto, 1955. Tra questi soggetti, tutti emblematici della pittura dechirichiana, La passeggiata si distingue per l’evidente influsso, sul giovanile dipinto, della lezione di Arnold Böcklin, ancora sensibile alla vigilia del salto linguistico segnato dall’Enigma di un pomeriggio d’autunno, 1910, epifanico evento avvenuto proprio a Firenze.

Sala 02

Pierre Alechinsky, Karel Appel, Georges Braque, Max Ernst, Jean Fautrier, Hans Hartung, Asger Jorn, Wassilly Kandinsky, Paul Klee,Wifredo Lam, Le Courbousier, Fernand Leger, André Masson, Georges Mathieu, Sebastian Matta, Amedeo Modigliani, Pablo Picasso, Serge Poliakoff, Chaïm Soutine, Maurice Vlamink.

Il successivo vasto ambiente è dedicato alla presenza dei Maestri europei, rappresentanti dei maggiori movimenti d’avanguardia che, insieme al Futurismo e Metafisica, hanno caratterizzato la prima metà del XX secolo.

Per i protagonisti del Cubismo si distinguono il Combat de faune et de Centaure, 1946 di Pablo Picasso, insieme all’olio su tela Deux pigeons, 1960; di Georges Braque, Faucille et pichet, 1945 e di Fernand Léger, L’insecte sur fond rouge, 1954.

Scaturite invece da un’astrazione segnica, le opere di Paul Klee Wachsende Waffen, 1935 e Wassily Kandinsky Sans titre, 1940, entrambi esponenti del Bauhaus, le cui delicate e complanari morfologie su campi cromatici monocromi uniformi si differenziano profondamente dagli oli ugualmente segnici ma decisamente gestuali di Hans Hartung t48-2, 1948 e di Georges Mathieu, Sans titre, 1961.

Sala 03

Carla Accardi, Piero Dorazio, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo, Giulio Turcato

La terza sala è interamente dedicata agli artisti esponenti del gruppo Forma 1, esordito a Roma nel 1947, costituendo in Italia una delle prime aggregazioni nel secondo dopoguerra del XX secolo. Vi figurano opere di Piero Dorazio appartenenti a diversi periodi tra il 1948 e il 1968, tra cui l’olio su tela Verdino,
1962, con echi della lezione di Balla; di Carla Accardi e Antonio Sanfilippo, nelle cui tempere i segni dominano le superfici delle tele con diversa spazialità ma medesimo vigore lirico; di Achille Perilli, le cui criptiche scritture abitano sequenze di spazi con narrazioni indecifrabili ma non meno eloquenti, e infine di Giulio Turcato, le composizioni Paesaggio urbano, 1952 e Mosche cinesi, 1960, incostanti per modalità ma decisamente più affabulatorie e poetiche.

Sala 04

Afro, Giuseppe Capogrossi, Ettore Colla, Tancredi, Emilio Vedova

Nella quarta sala la grande Superficie 608, 1951 di Giuseppe Capogrossi traguarda la tecnica mista e assemblage di materiali vari Berlin, 1963-64 di Emilio Vedova, vigorosamente risolta anche sul piano cromatico. Al centro della sala, il ferro Marte, 1965 di Ettore Colla magnetizza del tutto l’ambiente, polarizzando lo spazio già di per sé denso di energie attive provenienti dai masterpieces presenti.

Le opere esposte di Afro Basaldella dialogano, come hanno fatto nel corso di tutta la loro vita, con i quadri di Aberto Burri esposti nella sala successiva: il Rosso nero, 1955 del tifernate si raffronta col Teatro spagnolo, 1966 dell’udinese e non diversamente il Sacco, 1952 con la Canicola, 1960.

Sala 05

Joseph Albers, Getulio Alviani, Enrico Baj, Max Bill, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Roberto Crippa, Dadamaino, Lucio Fontana, Domenico Gnoli, Yves Klein, Francesco Lo Savio, Piero Manzoni, Louise Nevelson, Arnaldo Pomodoro, Giò Pomodoro, Mimmo Rotella, Paolo Scheggi, Andy Warhol.

Nella quinta e ultima sala, le opere di Lucio Fontana rivelano la passione dell’autore della Collezione per questo artista. Con il Cavallo, 1935-36 in refrattario colorato, il Concetto spaziale, L’inferno, 1956, il Concetto spaziale (Forma), 1958, il Concetto spaziale, 1962, che sembra anticipare le Fine di Dio e il Concetto spaziale, attese, 1965 con sei tagli della tela in diagonale e verticale e in due quote di esecuzione, il Maestro dello Spazialismo controbilancia ogni altra autorevole presenza.[..] Così, accanto ai due Achrome,1958-59 in caolino e tela e Achrome,1962 ca. del ‘pacco’ su tela di Manzoni, si allineano tre capolavori di Enrico Castellani come Superficie blu,1961, Dittico rosso, 1963 e Superficie bianca n. 5,
1964, tele sensibilizzate attraverso estroflessioni e introflessioni della superficie, in ogni caso monocroma e sagomata in differenti modi; inoltre, il Nero,1968 di Agostino Bonalumi e il Volume a moduli sfasati,1960 di Dadamaino, che completano quel glorioso capitolo aperto da Azimuth (1959-60) a Milano, dando continuità all’azione di Fontana intrapresa già da anni in quella città.

Prenotazione:Facoltativa
Luogo: Firenze, Palazzo Bartolini Salimbeni
Indirizzo: piazza Santa Trinita
Città: Firenze
Provincia: FI
Regione: Toscana
Orario: mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica dalle ore 11.30 alle ore 19.00, chiusura biglietteria ore 18.30.
Telefono: +39 055.602030
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ultima modificaSabato, 07 Aprile 2018 20:00
  • Data inizio: Domenica, 25 Marzo 2018
  • Data fine: Domenica, 10 Marzo 2019
  • Evento a pagamento:
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