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Jago The Exhibition

In evidenza Jago The Exhibition

Pseudonimo di Jacopo Cardillo, classe 1987, Jago è scultore potente attento agli esempi della nostra tradizione e universalmente noto come "The Social Artist" per le innate capacità comunicative e il grande successo che riscuote sui social.

Sicuro talento nell’utilizzo dei mezzi di comunicazione, Jago arriva direttamente al cuore del pubblico che lo ama, anzi lo adora. Paragonabile in tal senso a una rockstar, trasmette l’amore per l’arte ai giovani: le dirette streaming e le documentazioni foto e video – attraverso le quali coinvolge il suo pubblico sul web – raccontano il processo inventivo di ogni opera e il percorso condiviso consente una diretta partecipazione dei suoi followers al singolo passaggio esecutivo. Nelle sue opere, utilizza anche elementi tragici in un costante gioco di rimandi, con una visione sempre tesa alle tematiche del presente, suscitando provocatoriamente negli spettatori riflessioni sullo status dei nostri tempi.

A Palazzo Bonaparte la genialità di JAGO viene documentata per la prima volta in una mostra che riunisce una serie di opere realizzate fino ad oggi, dai sassi di fiume scolpiti (da Memoria di Sé a Excalibur), fino alle sculture monumentali di più recente realizzazione (come Figlio Velato e Pietà), passando per creazioni meno recenti ma più direttamente mediatiche quali il ritratto di Papa Benedetto XVI (Habemus Hominem).

Curata da Maria Teresa Benedetti, la mostra connota gli elementi chiave di un lavoro continuamente in fieri, capace di costante arricchimento.

“…La mia scultura è lingua viva. Utilizzare una lingua non significa copiarla. Mi riconosco in un linguaggio e lo adotto: sento l’esigenza di realizzare un collegamento con quello che vedo, senza spirito di emulazione. Sono me stesso.”

Prima testimonianza è lo scavo sui grandi sassi raccolti nel greto di un fiume alle pendici delle Alpi Apuane, pazientemente scavati nel desiderio di raccontare una storia personale e umana. Pietà e violenza si intrecciano nello sguardo dell’artista. Sorprendente è la scardinante nudità del Pontefice emerito, mentre l’immagine di una Venere (2018), priva della giovanile venustà, sconcerta e induce a riflettere sul valore simbolico della bellezza. D’altro lato incalza un drammatico oggi con la presenza del Figlio Velato (2019), icona simbolica di tragedie senza tempo, cui si connette l’intensa meditazione sul dolore, racchiusa nella desolata monumentalità della Pietà (2021). Ancor prima, l’artista ha proposto un tema svincolato da ogni rapporto con la storia, nel replicare la sequenza del battitocardiaco in Apparato Circolatorio (2017).

Palazzo Bonaparte si trasformerà inoltre in uno studio d’artista: durante i mesi di mostra Jago lavorerà alla sua prossima imponente scultura all’interno della sede espositiva.

Saranno anche organizzate visite straordinarie alla mostra, guidate dallo stesso Jago.

L’esposizione JAGO. The Exhibition è prodotta e organizzata da Arthemisia con la collaborazione di Jago Art Studio.

L’evento è consigliato da Sky Arte.

LA MOSTRA

Emblema dell’artista contemporaneo, che unisce talento creativo e rara abilità comunicativa, Jago afferma di sé: “mi considero un uomo e uno scultore del mio tempo. Utilizzo il marmo come materiale nobile legato alla tradizione ma tratto temi fondamentali dell’epoca in cui vivo. Il legame col mondo è fortissimo. Guardo a ciò che mi circonda, gli do forma e lo condivido.”

Scultore e comunicatore, Jago incarna la complessa figura dell’artista che si affida solo a sé stesso senza mediazioni, assumendosi per intero il compito di dialogare con il mondo.

Attraverso le sue opere fornisce al pubblico una lettura personale della storia, risignificandola e utilizzando un materiale nobile come il marmo, appartenente alla tradizione, e procedimenti esecutivi classici (dal disegno al modello, dal bozzetto d’argilla al calco in gesso), insieme all’adozione della figura umana come soggetto prevalente.

Un codice e un linguaggio si esprimono nell’asperità di superfici ruvide, lontane dalla levigatezza, dalla lucentezza e dalla grazia di molte sculture del passato, ribadendo l’aspetto contemporaneo di un’inevitabile corrosione del tempo.

Nella puntuale ricerca di stimoli sempre nuovi, emerge in Jago un preciso interesse  per elementi apparentemente inanimati da valorizzare, tale è il caso del sasso, scarto del processo di cavatura del marmo gettato nel fiume, forma capace di sollecitare emozioni e sviluppi.

È il caso dell’opera giovanile La pelle dentro dove la capacità dell’arto di penetrare in maniera veemente all’interno della materia è in grado di enucleare una forma che lo rappresenti. Il lavorio incessante dell’acqua sul sasso diviene metafora dell’intervento creativo e la mano è emblematicamente assunta a strumento principe di ogni possibile realizzazione. È la mano dello scultore, strumento fondamentale per ogni operazione creativa.

In Memoria di sé l’immagine di un bambino rispecchia lo scorrere dell’esistenza di un adulto. È un inno alla vita nel modo di unificarne gli aspetti fondamentali attraverso la circolarità delle emozioni.

Altrove, come in Excalibur, il sasso è assunto sfrontatamente a contenitore per la rappresentazione del kalašnikov, vistoso strumento della violenza in atto. Un rapporto tra l’aggressività e l’antico ideale cavalleresco citato nel titolo è segno di ironico contrappasso o ampliamento di contenuti ambiguamente presenti.

Dagli elementi evidenti in natura Jago passa a entità più scopertamente fisiche e anatomiche. Si allude ad Apparato Circolatorio, rappresentazione iconica del battito cardiaco in ognuna delle sue fasi dedicata a un amico scomparso. Un cuore continua a battere al di là della vita, nel pensiero di chi è stato amato. Ecco un modo di connotare di significati un’operazione nata all’insegna dell’individuazione di meccanismi biologici.

La nudità del pontefice emerito in Habemus Hominem è sigillo di un gesto di radicale spoliazione. Il corpo di Papa Benedetto XVI risulta denudato, il volto sorride con inedita dolcezza, il busto emaciato fa emergere l’umanità creaturale di chi è tornato a essere uomo.

Venere è bruscamente sottratta a significati tradizionali, privata di giovinezza e di ogni seduzione estetica, scelta allusiva a valori altri assertori di una diversa verità. Ciò non esclude che l’atteggiamento delle braccia si richiami ancora ad un’antica grazia.

Simbolico indizio di sofferenze atemporali è la figura del Figlio Velato, proveniente dalla Cappella dei Bianchi nel napoletano rione Sanità. Il fanciullo che giace inerme su una lastra marmorea racconta di una sorte oscura e drammatica, lo scacco di tanti innocenti che affrontano un cammino ricco di insidie, senza riuscire a toccare un approdo.

Allo stesso modo una forte carica evocativa si riscontra nella Pietà, icona simbolica dell’arte di Jago, accolta in Santa Maria in Montesanto a Roma da un pubblico di straordinarie dimensioni. Un uomo desolato sorregge il corpo inanimato di un adolescente, offrendo un’impressione di grandiosità scabra e solenne.

Come brusca successione temporale, additiamo la presenza nell’esposizione di un piccolo feto scolpito in marmo (The First Baby), affidato alle cure dell’astronauta Luca Parmitano. Portato nello spazio nel 2019, tornato in Terra l’anno successivo, rappresenta un modo di dilatare la presenza umana verso confini sempre più ampi.

Una mostra – per citare la curatrice Maria Teresa Benedetti – nella quale “Si può essere sedotti dai nuovi linguaggi ampiamente adottati nella pratica artistica contemporanea, avvertire l’innegabile appeal della digital life, ma si può anche intuire la necessità di non escludere la storia, custode di valori che arricchiscono il nostro presente, pure così dirompentemente diverso.

L’ARTISTA

JAGO è un artista italiano che opera nel campo di scultura, grafica e produzione video. Nasce a Frosinone (Italia) nel 1987, dove ha frequentato il liceo artistico e poi l’Accademia di Belle Arti (lasciata nel 2010).

Dal 2016, anno della sua prima mostra personale nella Capitale, ha vissuto e lavorato in Italia, Cina e America. È stato professore ospite alla New York Academy of Art, dove ha tenuto una masterclass e diverse lezioni nel 2018. Ha ottenuto numerosi premi nazionali e internazionali quali: la Medaglia Pontificia (consegnatagli dal cardinale Ravasi in occasione del premio delle Pontificie Accademie nel 2010), il premio Gala de l’Art di Monte Carlo nel 2013, il premio Pio Catel nel 2015, il Premio del pubblico Arte Fiera nel 2017 e ha inoltre ricevuto l’investitura come Mastro della Pietra al MarmoMacc del 2017.

All’età di 24 anni, su presentazione di Maria Teresa Benedetti, è stato selezionato da Vittorio Sgarbi per partecipare alla 54a edizione della Biennale di Venezia, esponendo il busto in marmo di Papa Benedetto XVI (2009) che gli è valso la suddetta Medaglia Pontificia. La scultura giovanile è stata poi rielaborata nel 2016, prendendo il nome di Habemus Hominem e divenendo uno dei suoi lavori più noti. L’avvenuta spoliazione del Papa emerito dai suoi paramenti è stata esposta a Roma, nel 2018, presso il Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese, attirando un numero record di visitatori (più di 3.500 durante l’inaugurazione).

A seguito di un’esposizione all’Armory Show di Manhattan, JAGO si trasferisce a New York. Qui inizia la realizzazione del Figlio Velato, esposto permanentemente all’interno della Cappella dei Bianchi nella Chiesa di San Severo Fuori le Mura a Napoli. L’opera è ispirata al settecentesco Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino, collocato nel Museo Cappella San Severo sempre a Napoli. La ricerca artistica di Jago fonda le sue radici nelle tecniche tradizionali e instaura un rapporto diretto con il pubblico mediante l’utilizzo di video e dei social network, per condividere il processo produttivo.

Nel 2019, in occasione della missione Beyond dell’ESA (European Space Agency), JAGO è stato il primo artista ad aver inviato una scultura in marmo sulla Stazione Spaziale Internazionale. Intitolata The First Baby e raffigurante il feto di un neonato, è tornata sulla Terra a febbraio 2020 sotto la custodia del capo missione, Luca Parmitano. Da maggio 2020 Jago risiede a Napoli avendo eletto il suo studio nella Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi. Realizza all’inizio di novembre l’installazione Look Down allora temporaneamente collocata in Piazza del Plebiscito (ora nel deserto di Al Haniyah a Fujairah), mentre il 1 ottobre 2021 installa l'opera Pietà nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, in Piazza del Popolo a Roma.

Scheda Tecnica

Titolo
Jago. The Exhibition

Sede
Palazzo Bonaparte
Piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso) 00186, Roma

Date al pubblico
12 marzo - 3 luglio 2022

Una mostra
Arthemisia

Mostra a cura di
Maria Teresa Benedetti

Media coverage by
Sky Arte

Progetto di allestimento
BC Progetti di Alessandro Baldoni
e Giuseppe Catania
con Francesca Romana Mazzoni

Allestimento
Tagi 2000

Progetto grafico in mostra e immagine coordinata
Angela Scatigna

Progetto illuminotecnico
Francesco Murano

Apparati tecnici
FB Work

Realizzazione grafica in mostra
Pubblilaser

Progetto didattico e visite guidate
Eleonora Luongo

Orario apertura
dal lunedì al venerdì 9.00 - 19.00 sabato e domenica 9.00 - 21.00 (la biglietteria chiude un'ora prima)

Aperture straordinarie
Lunedì 18 aprile 9.00-21.00
Lunedì 25 aprile 9.00-21.00
Domenica 1 maggio 9.00-21.00
Giovedì 2 giugno 13.00-21.00
Mercoledì 29 giugno 9.00-21.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti
L’accesso alla mostra è contingentato e la prenotazione, tramite il preacquisto del biglietto, è fortemente consigliata.
È’ possibile acquistare i biglietti di ingresso anche in sede: in questo caso l’ingresso alla mostra potrebbe comportare delle attese per rispettare le capienze di sicurezza delle sale. Obbligo di super green-pass

Intero € 15,00
Ridotto € 13,00
65 anni compiuti (con documento); ragazzi da 11 a 18 anni non compiuti; studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento); appartenenti alle forze dell’ordine; diversamente abili; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti)

Ridotto bambini € 6,00
Bambini da 4 a 11 anni non compiuti

Ridotto Gruppi € 12,00
prenotazione obbligatoria, max 20 pax microfonaggio obbligatorio
Per garantire una regolare programmazione delle visite, la prenotazione con prepagamento è obbligatoria nel caso di scolaresche e gruppi, sia quando è richiesto l’ausilio di una guida sia nei casi in cui tale servizio non sia richiesto.

Ridotto scuole € 5,00
Prenotazione obbligatoria, max 20 pax, microfonaggio obbligatorio per le scuole secondarie

Ridotto speciale € 7,00
Guide abilitate che non accompagnano un gruppo

Universitari € 10,00
Ogni martedì escluso i festivi, per tutti gli studenti universitari senza limite d’età

Biglietto Open € 17,00
Consente lʼingresso alla mostra senza necessità di bloccare la data e la fascia oraria.
Il biglietto open va convertito in biglietteria il giorno della visita.

Omaggio
Bambini fino a 4 anni non compiuti; accompagnatore o guida di gruppo (1 ogni gruppo); insegnanti in visita con gruppo scuola (2 ogni gruppo);
soci ICOM (con tessera);
un accompagnatore per disabile; possessori di coupon di invito; possessori di Vip Card Arthemisia;
giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti) in servizio previa richiesta di accredito da parte della Redazione all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Biglietto combinato Mostra Bill Viola e Jago Intero € 20,00
Ridotto € 18,00 Ridotto bambini € 8,00

Diritti di prenotazione e prevendita Gruppi e singoli € 1,50 per persona Scolaresche € 1,00 per studente

Visite guidate
(Tariffe biglietto escluso, prenotazione obbligatoria, max 20 pax, microfonaggio obbligatorio per adulti e scuole secondarie)
Gruppi adulti € 100,00
(in lingua straniera € 110,00)
Gruppi scuola € 70,00
(in lingua straniera € 80,00)

Microfonaggio
(obbligatorio per gruppi adulti e scuole secondarie)
€ 15,00 per gruppo

Informazioni e prenotazioni
T. + 39 06 87 15 111

Sito www.mostrepalazzobonaparte.it www.arthemisia.it

Social e Hashtag ufficiale
@arthemisiaarte
@jago.artist
@mostrepalazzobonaparte
#JagoBonaparte
#MostrePalazzoBonaparte

Ufficio Stampa Arthemisia Salvatore Macaluso
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Pubbliche relazioni Arthemisia
Camilla Talfani
M. +39 335 7316687 | +39 345 7503572

Ultima modificaLunedì, 14 Marzo 2022 22:40
  • Data inizio: Sabato, 12 Marzo 2022
  • Data fine: Domenica, 03 Luglio 2022
  • Evento a pagamento:

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