Nino Caffè tra naturalismo e satira ai Musei Civici di Palazzo Mosca
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I Musei Civici di Palazzo Mosca a Pesaro si preparano ad accogliere una delle mostre più significative dell'estate 2025. Dal 7 agosto al 9 novembre 2025, questo prestigioso spazio espositivo marchigiano ospiterà "Nino Caffè. Tra naturalismo e satira", un'esposizione curata da Mariastella Margozzi che rappresenta un momento di straordinaria importanza per la riscoperta di uno dei pittori più originali del Novecento italiano.
L'inaugurazione della mostra, prevista per giovedì 7 agosto dalle 19 alle 21, coincide con l'apertura della nuova ala recuperata dei Musei Civici di Palazzo Mosca, rendendo questo evento ancora più significativo per la vita culturale della città di Pesaro. L'esposizione si propone di celebrare degnamente la figura di Nino Caffè (Civitella Alfedena 1908 - Pesaro 1975) a cinquant'anni dalla sua scomparsa.
Il pittore dei pretini oltre la caricatura
Abruzzese di nascita ma pesarese di adozione, Nino Caffè è universalmente noto come il pittore "dei pretini" per la vasta produzione dedicata a quella porzione di umanità ecclesiastica guardata con spirito satirico e umoristico. Tuttavia, l'intento principale di questa mostra è proprio quello di recuperare la gran parte delle opere disperse tra i collezionisti, anche stranieri, e mostrare l'indiscutibile appartenenza di Caffè alla migliore pittura italiana del XX secolo, riscattandolo così dal ruolo limitativo di pittore "caricaturista" che gli è stato spesso attribuito.
Con 65 dipinti che costituiscono una sintesi rappresentativa della sua attività dagli anni Trenta ai Settanta, provenienti da ben 19 prestatori privati, il progetto espositivo rappresenta una prima rilettura critica della sua figura poliedrica. L'esposizione si offre come un'opportunità preziosa per indagare e far conoscere al grande pubblico il posto che Caffè ha occupato nella cultura artistica italiana, legata alla pittura di tradizione ma arricchita di nuovi temi spiritosi e dissacratori.
L'organizzazione e i promotori
L'esposizione è promossa dal Comune di Pesaro e organizzata da Fondazione Pescheria - Centro Arti Visive in collaborazione con Pesaro Musei, con il contributo della Regione Marche. Il progetto gode del sostegno di importanti istituzioni culturali: l'Associazione Nino Caffè, l'Associazione Italiana Archivi d'Artista e la Fondazione Spadolini Nuova Antologia, testimoniando l'ampio riconoscimento dell'importanza di questa iniziativa nel panorama culturale nazionale.
La genesi del tema dei pretini
Il tema ricorrente dei pretini caratterizza l'opera di Caffè fin dalla metà degli anni Quaranta, affiancandosi a soggetti più tradizionali come la natura morta, il ritratto e il paesaggio con cui l'artista partecipa a numerose esposizioni tra Biennali di Venezia, Quadriennali di Roma e Regionali sindacali a partire dal 1931, ricevendo anche significativi riconoscimenti e premi.
Dipingere il clero diventa la sua sigla quasi esclusiva dal 1950, quando incontra il favore della galleria romana L'Obelisco di Irene Brin e Gaspero del Corso, che decidono di lanciarlo sul mercato europeo e americano. Proprio con una personale di Caffè aprono la loro prestigiosa sede di New York, occasione in cui anche il Metropolitan Museum acquista una sua opera, testimoniando il riconoscimento internazionale della sua arte.
Un universo iconografico originale
Attraverso un'inedita lettura di tipologie ecclesiastiche di vari livelli che diventano vere e proprie caricature del clero e della Chiesa, Caffè inventa un topos artistico del tutto originale e dà libero sfogo a un immaginario sempre più ricco e divertente. I suoi quadri popolano chierichetti, diaconi, preti, vescovi e cardinali in atteggiamenti non convenzionali, immersi in un mondo tutto loro fatto di sogni, aspirazioni, abitudini, sollazzi, ma anche paure e sensi di colpa.
La prima intuizione sul tema arriva a Caffè dalle schiere di prelati che vede passare sotto la sua casa di Urbino durante il soggiorno in quella città tra il 1943 e il 1944, quando è ospite prima del soprintendente Pasquale Rotondi e poi della famiglia Benedetti. Dapprima i "pretini" popolano i paesaggi cittadini e della campagna urbinate e pesarese, poi diventano soggetto preminente dei suoi quadri.
Il successo internazionale
Quando Caffè si trasferisce a Roma in pieno Giubileo del 1950, numerose saranno le richieste di sue opere sull'argomento da parte del collezionismo internazionale. Tuttavia, la sua onesta formazione di pittore, continuata a contatto con ambienti certamente all'avanguardia come quello fiorentino e romano, non gli fa dimenticare il mestiere del pittore figurativo, il passaggio inevitabile attraverso il disegno e il progetto, la meditazione sulle composizioni sceniche nelle sue opere corali.
Mentre i paesaggi mostrano l'esercizio della pittura en plein air, i ritratti - che spesso gli venivano richiesti e che altrettanto spesso concedeva agli amici e ai familiari - e le nature morte si concentrano su una ricerca psicologica di volti e insiemi di oggetti, in sintonia con una visione ravvicinata dei soggetti. I "pretini" diventano un vero e proprio genere a parte con un universo ricco di iconografie.
La testimonianza di Aldo Palazzeschi
La qualità artistica di Caffè è testimoniata dalle parole che Aldo Palazzeschi gli dedica nel 1950: "Prendendo a soggetto i giovani seminaristi della vita comune, in refettorio seduti a mensa, in un'ora di ricreazione nel cortile del seminario o sulla spiaggia del mare, candidamente addormentati sognanti la mitria e la porpora, l'artista ha saputo trarre dal nero, il simbolo delle cose austere e dolorose, la gioia pura e semplice. Un problema pittorico felicemente risolto che costituisce la sua conquista e per noi la novità: la poesia."
Palazzeschi aggiunge: "Nino Caffè è colto, ma nel calore della sua arte l'istinto prevale; fatto tesoro della classicità toscana vi aggiunge una nativa sensualità nel colore per cui, se dovessimo conferire a questo Marchigiano una patria ideale, è verso il leone alato che ci dovremmo rivolgere. Non sfuggirà all'osservatore, profano o competente, il movimento e il senso architettonico raffinatissimo dei suoi quadri."
Il percorso biografico e formativo
Nato a Civitella Alfedena nel 1908, Nino Caffè studia prima a L'Aquila poi dal 1923 ad Ancona, dove la famiglia si trasferisce. Ludovico Spagnolini gli impartisce le prime fondamentali lezioni di pittura. Nel 1930 la famiglia si sposta a Pesaro, dove Nino si inserisce immediatamente nella vivace vita culturale della città e dove conosce e frequenta molti degli artisti locali più rappresentativi: Bruno Baratti, Werter Bettini, Ciro Cancelli, Alessandro Gallucci, Aldo Pagliacci, Achille Wildi.
Nel 1931 inizia ad esporre le sue opere e nel 1938 partecipa per la prima volta alla prestigiosa Biennale di Venezia, segnando il suo ingresso ufficiale nel panorama artistico nazionale. Durante la guerra è ospite della famiglia Benedetti a Urbino: è proprio dalla loro casa davanti al Duomo che ritrae i primi memorabili pretini, soggetti che diventeranno la sua cifra distintiva.
Gli anni del successo
Nel 1942 la galleria milanese di Ettore Gianferrari gli dedica una prima importante esposizione personale. Nel 1948 ha la prima mostra a Pesaro nella casa natale di Rossini, evento di particolare significato simbolico per il legame dell'artista con la città marchigiana. Dopo le mostre di Milano e Pesaro, inizia per Caffè un periodo di grande successo, legato anche allo sviluppo del tema dei cosiddetti "pretini" e delle rappresentazioni in chiave satirica di personaggi della Curia romana e in genere dell'universo chiesastico.
Schiere di chierichetti e prelati erano infatti quelle che Caffè vedeva passare sotto la casa di Urbino dove abita negli anni della guerra. Con questa tipologia artistica originale, Caffè si affaccia al Giubileo del 1950, prende uno studio a Roma e acquista l'attenzione dei pellegrini che nella Città Eterna cercano anche qualche particolarità pittorica. Qui si occupa di lui la prestigiosa galleria L'Obelisco di Gaspero del Corso e Irene Brin.
Il riconoscimento americano
Gli anni Cinquanta sono per Caffè densi di commissioni, soprattutto americane, tanto che molti dei suoi dipinti migliori si trovano tuttora presso collezioni private statunitensi. La sua fama come "pittore di pretini" diventa internazionale, testimoniando la capacità dell'arte italiana di conquistare mercati e pubblici lontani attraverso linguaggi originali e immediatamente riconoscibili.
Nel 1963 chiude il suo studio romano e decide di fare ritorno a Pesaro, pur continuando a collaborare con L'Obelisco. È invitato ad esporre anche in altre importanti gallerie distribuite su tutto il territorio nazionale: Milano, Verona, Palermo, Genova, La Spezia. Muore a Pesaro nel 1975 a soli 66 anni, lasciando un corpus di opere che rappresenta una delle testimonianze più originali e divertenti dell'arte italiana del Novecento.
Una rilettura critica necessaria
Questa mostra rappresenta un'occasione fondamentale per una rilettura critica della figura di Nino Caffè, superando le semplificazioni che ne hanno fatto prevalentemente un pittore di genere. L'esposizione intende dimostrare come la sua arte, pur caratterizzata da un forte elemento umoristico e satirico, si inserisca pienamente nella tradizione della grande pittura italiana, arricchendola di elementi di novità e di modernità.
La capacità di Caffè di coniugare tecnica pittorica tradizionale e innovazione tematica, serietà compositiva e spirito umoristico, fa di lui una figura unica nel panorama artistico del suo tempo, degna di essere rivalutata e studiata con l'attenzione che merita.
Informazioni pratiche per la visita
La mostra "Nino Caffè. Tra naturalismo e satira" si terrà presso i Musei Civici di Palazzo Mosca, situati in Piazzetta Mosca a Pesaro, dal 7 agosto al 9 novembre 2025. Gli orari di apertura fino al 30 settembre sono: lunedì dalle 10 alle 13; da martedì a domenica e nei giorni festivi dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19.
L'ingresso è incluso nella card Pesaro Musei e nel biglietto singolo, mentre è gratuito per i visitatori fino a 18 anni, per gli studenti del Conservatorio Rossini e per i possessori della Carta Famiglia del Comune di Pesaro. Per informazioni è possibile contattare il numero +39 0721 387541 o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Il sito ufficiale di riferimento è pesaromusei.it.
L'esposizione rappresenta un'occasione imperdibile per scoprire o riscoprire uno dei pittori più originali del Novecento italiano, attraverso un percorso espositivo che ne restituisce la complessità artistica e l'importanza storica, andando oltre la fama di semplice caricaturista per rivelare la profondità e la qualità della sua ricerca pittorica.
- Data inizio: Giovedì, 07 Agosto 2025
- Data fine: Domenica, 09 Novembre 2025
- Evento a pagamento: Sì
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