Museo Novecento celebra i 120 anni di Villa Romana
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In occasione dei 120 anni di Villa Romana, il Museo Novecento presenta in collaborazione con la storica residenza d'artista la mostra "CENTOVENTI: Villa Romana 1905-2025", a cura di Elena Agudio e Sergio Risaliti, con Mistura Allison e Eva Francioli. L'esposizione sarà aperta al pubblico dal 26 ottobre 2025 all'8 marzo 2026 nelle sale al primo piano del Museo Novecento, offrendo per la prima volta in un museo italiano l'opportunità di storicizzare la presenza e le attività di Villa Romana lungo il Novecento e fino ai nostri giorni.
La mostra rappresenta un evento eccezionale nel panorama culturale fiorentino, portando alla luce il ruolo fondamentale che questa istituzione ha svolto nel corso di oltre un secolo come laboratorio di sperimentazione artistica e ponte tra la cultura tedesca e quella italiana.
Villa Romana: 120 anni di libertà artistica
Fin dai suoi inizi, Villa Romana si è distinta come spazio libero e indipendente, dedicato alla sperimentazione artistica e allo scambio internazionale, lontano dai paradigmi accademici. Una missione che, nel tempo, si è trasformata in sostegno a un'arte giovane e sperimentale, capace di aprire varchi verso il futuro e di costruire nuove tradizioni a partire da una riflessione critica sul passato e sul presente.
Collocata al numero 68 di via Senese, Villa Romana è una delle residenze d'artista più longeve in Europa. Fu fondata nel 1905 dal pittore Max Klinger che, con il sostegno di un gruppo di artisti e mecenati amici, acquistò la villa neoclassica fiorentina appena fuori le mura della città per creare uno spazio indipendente per una libera espressione artistica, un'alternativa alle accademie statali che in quegli anni proliferavano a Roma.
Nello stesso anno, il Deutscher Künstlerbund (lega di artisti tedeschi) istituì il Premio Villa Romana, offrendo agli artisti selezionati la possibilità di vivere e lavorare a Firenze per circa dieci mesi e sostenendoli anche economicamente. Fin dai primi anni, Villa Romana ha rappresentato un trampolino di lancio per artisti emergenti destinati a segnare la storia dell'arte moderna e contemporanea.
Un dialogo costante con Firenze
Il progetto espositivo intende indagare il dialogo costante tra la residenza di via Senese e la città di Firenze, mettendo in luce il ruolo che Villa Romana ha avuto nel generare relazioni, influenze e visioni originali, pur trovandosi in una posizione apparentemente defilata rispetto al centro storico.
Attraverso un intenso programma di residenze, dal 1905 la Villa ha ospitato artisti e intellettuali che, vivendo e lavorando nelle sue stanze, hanno contribuito a trasformarla in un laboratorio di sperimentazione e di apertura verso il mondo contemporaneo. Il rapporto culturale con Firenze, considerata una tappa imprescindibile nell'educazione letteraria e artistica delle migliori menti europee sin dal Settecento, si è radicato dando vita a un'istituzione vera e propria, in cui gli ospiti hanno potuto sfruttare al meglio, e a distanza ravvicinata, i benefici effetti dei capolavori conservati in città osservati da una posizione privilegiata, anche in senso ambientale.
I protagonisti della mostra
In esposizione materiali d'archivio e opere di alcuni tra i protagonisti che hanno segnato la vita dell'istituzione, tra cui Ernst Barlach, Georg Baselitz, Michael Buthe, Max Klinger, Georg Kolbe, Käthe Kollwitz, Markus Lüpertz, Anna Oppermann, Max Pechstein ed Emy Roeder. Le opere provengono da prestigiose collezioni pubbliche e private in Italia e in Germania, insieme a opere della collezione di Villa Romana.
Questi artisti oggi storicizzati rappresentano capitoli fondamentali della storia dell'arte non solo tedesca, ma internazionale. Da Max Beckmann e Käthe Kollwitz fino a Markus Lüpertz e Katharina Grosse, Villa Romana incarna la forza creativa delle relazioni culturali italo-tedesche e rappresenta un ricco patrimonio culturale che questa mostra vuole raccontare e mettere a disposizione di tutti.
Villa Romana attraverso le guerre e le trasformazioni
Attraverso gli sconvolgimenti e le violenze delle due guerre mondiali, molteplici periodi di repressione politica e di profonde trasformazioni culturali, Villa Romana si è adattata, difendendosi sempre come spazio di libertà artistica. Un'isola felice che è rimasta tale anche nel periodo più duro della storia del Novecento.
Dal 1939 il Ministero della Propaganda del regime nazionalsocialista impose le candidature per il Premio. Allo stesso tempo, il direttore Hans Purrmann riuscì a mantenere uno spazio di indipendenza e garantire protezione ad artisti invisi al regime, tra cui Emy Roeder e Rudolf Levy. Qui hanno trovato protezione artisti considerati "degenerati" dal nazismo, e altri che all'indomani della Liberazione di Firenze hanno ricevuto ospitalità.
Tra questi, emerge in particolare la figura di Adriana Pincherle, pittrice di origini ebraiche (sorella di Alberto Moravia), il cui lavoro è oggetto di un focus specifico all'interno dell'esposizione. La mostra si avvarrà di alcuni dipinti della Pincherle di proprietà del Gabinetto Vieusseux, che conserva nel suo patrimonio archivistico centinaia di opere d'arte a coprire in particolare il secolo scorso.
Confiscata dalle autorità italiane e dagli Alleati nel 1944, la Villa fu restituita all'associazione tedesca nel 1954, sotto il patrocinio del Presidente della Repubblica Federale Tedesca Theodor Heuss, e riprese le sue attività nel 1959. Negli anni successivi, artisti come Georg Baselitz, Anna Oppermann, Markus Lüpertz, Michael Buthe e Katharina Grosse hanno contribuito a consolidarne il ruolo di crogiolo di sperimentazione artistica.
Una collaborazione che guarda al futuro
Il progetto si inserisce in un percorso comune che vede Museo Novecento e Villa Romana collaborare per rafforzare il legame con il territorio e, al tempo stesso, aprirsi a pratiche e linguaggi innovativi. Negli ultimi anni, infatti, il Museo Novecento ha intrapreso una serie di iniziative volte a sostenere la produzione contemporanea: dall'organizzazione di mostre temporanee di artisti giovani e mid-career, all'istituzione di borse di studio per under 45, fino al recente avvio di un programma di residenze per artisti e curatori in Italia, promosso con il progetto WONDERFUL! Art Research Program Maria Manetti e Jan Shrem Foundation ideato da Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento.
La mostra diventa così non solo una celebrazione dei 120 anni di Villa Romana, ma anche un'opportunità per riflettere sulle sinergie che si possono attivare all'interno di un determinato contesto territoriale, grazie a un dialogo ispirato al potere dell'arte – al tempo stesso curativo e disturbante – di mettere in discussione certezze acquisite e aprire a nuovi modi di stare nel mondo.
Firenze come città-incubatrice
Come sottolineato dalla Sindaca di Firenze Sara Funaro, "Firenze è da sempre città in cui giovani talenti sono riusciti a far germogliare la propria arte e a trovare possibilità di espressione, sperimentazione e ricerca: Villa Romana ne è la testimonianza, una storia lunghissima come centro di produzione e di scambio internazionale che questa mostra vuole raccontare e mettere a disposizione di tutti".
La vocazione di Firenze come "città-incubatrice" di arte e cultura, luogo di ricerca e crescita nelle più svariate discipline, affonda le sue radici nel passato ed è un tratto distintivo che l'amministrazione comunale vuole mantenere e rafforzare nell'ambito delle politiche culturali cittadine.
L'esempio di Villa Romana fa pensare ai grandi maestri del passato. Tra tutti, basti citare Leonardo da Vinci, che arrivò proprio a Firenze dall'hinterland per formarsi nella bottega di Verrocchio. Firenze è stata e continua a essere campus, centro di formazione, bottega, atelier, laboratorio in cui i giovani appassionati o vocati all'arte possono maturare al meglio il proprio talento.
Il sostegno internazionale
La mostra è supportata da Ernst von Siemens Kunststiftung, Kythera Kultur-Stiftung, Deutsche Bank Stiftung, Tavolozza Foundation e Intesa Sanpaolo, insieme agli sponsor di Villa Romana: Il Commissario del Governo Federale per la Cultura e i Media in Germania (BKM), la Deutsche Bank Stiftung e la BAO Stiftung.
Il Commissario del Governo Federale per la Cultura e i Media, Wolfram Weimer, ha dichiarato: "Villa Romana, sin dalla sua fondazione 120 anni fa da parte di Max Klinger, favorisce un vivace scambio culturale tra la Germania e l'Italia, in particolare per l'avanguardia artistica. La casa di artisti di Firenze è stata e continua ad essere uno spazio di libertà e sperimentazione, un luogo di fantasia e di ispirazione".
Martin Hoernes, Segretario Generale della Ernst von Siemens Kunststiftung, ha spiegato che il sostegno alla mostra "mira al riconoscimento delle relazioni interculturali italo-tedesche ed europee, tanto oggi quanto nei secoli passati" e "rende omaggio a un'istituzione che, fin dalla sua fondazione, si è dedicata alla ricerca artistica indipendente, libera e sperimentale, nonché al dialogo interculturale".
Interrogativi per il presente e il futuro
La mostra rappresenta un'occasione per riflettere su interrogativi essenziali per comprendere l'eredità storica e contemporanea di Villa Romana, interrogativi che continuano a risuonare nel presente e a orientare l'agenda dell'istituzione.
Come può una residenza attuare e proteggere la libertà artistica come realtà vissuta e progetto collettivo? Come può muoversi tra gli intrecci della politica culturale, della geopolitica e della sperimentazione estetica? E come può un'istituzione di questo tipo rispondere alle urgenze del presente, preservando al tempo stesso l'integrità e le produttive complessità della propria identità storica?
Come ha osservato Elena Agudio, Direttrice di Villa Romana: "La decisione congiunta di Villa Romana e del Museo Novecento di celebrare e storicizzare i 120 anni della nostra casa di artisti con una mostra a Firenze riflette la volontà di collocare l'eredità di Villa Romana oltre il quadro della storia dell'arte tedesca, radicandola invece in un tessuto più complesso e poroso".
Un ponte verso Baselitz
Il fatto che la mostra si concluda con le opere di Georg Baselitz è particolarmente significativo, come ha sottolineato Sergio Risaliti, perché anticipa di qualche mese la grande mostra che sarà dedicata all'artista tedesco al Museo Novecento nella primavera del 2026.
Risaliti ha inoltre evidenziato come "tutta l'effervescenza o l'inesausta produzione di mostre e eventi espositivi temporanei in città si dovranno mettere alla prova, nei prossimi anni, su almeno due piani: quello volto a fare di Firenze una città attrattiva e formativa per i giovani artisti che domani rientreranno tra i maggiori, e quello teso a costellare Firenze di opere non più temporanee, ma permanenti, sia all'interno degli edifici privati che all'esterno, negli spazi pubblici".

Informazioni pratiche
CENTOVENTI: Villa Romana 1905-2025
Museo Novecento Piazza Santa Maria Novella 10 Firenze
Periodo: 26 ottobre 2025 - 8 marzo 2026
A cura di: Elena Agudio e Sergio Risaliti Con: Mistura Allison e Eva Francioli
Artisti in mostra: Ernst Barlach, Georg Baselitz, Michael Buthe, Max Klinger, Georg Kolbe, Käthe Kollwitz, Markus Lüpertz, Anna Oppermann, Max Pechstein, Emy Roeder, Adriana Pincherle
Opere provenienti da: Prestigiose collezioni pubbliche e private in Italia e Germania Collezione Villa Romana Gabinetto Vieusseux (opere di Adriana Pincherle)
- Data inizio: Domenica, 26 Ottobre 2025
- Data fine: Domenica, 08 Marzo 2026
- Evento a pagamento: Sì
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