Emilio Isgrò porta un chicco di grano a Gorizia Capitale della Cultura
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Un chicco di grano diventa protagonista di un viaggio artistico che celebra Gorizia come Capitale Europea della Cultura 2025. Venerdì 19 settembre 2025, alle ore 17.30, nell'Officina Adriafer Rail Services presso SDAG Interporto - Stazione Confinaria di Sant'Andrea, Emilio Isgrò (Barcellona di Sicilia, 1937) presenta la sua nuova installazione mobile, un'opera che trasforma una locomotiva elettrica in veicolo di poesia e riflessione sui valori universali della vita.
UN'INSTALLAZIONE CHE CELEBRA LA FERROVIA COME INFRASTRUTTURA DI PACE
L'evento si inserisce nel quadro delle celebrazioni di GO! 2025 - Capitale Europea della Cultura ed è dedicato al ruolo della ferrovia come infrastruttura di pace e di connessione, dell'arte, dell'intermodalità ferroviaria e della riduzione delle emissioni. L'iniziativa è promossa in sinergia con Fondazione FS Italiane e Adriafer, con il supporto della Regione Friuli-Venezia Giulia e con il patrocinio di GO! 2025, per valorizzare la rete ferroviaria come elemento strategico per la crescita turistica, culturale e industriale del territorio transfrontaliero.
La scelta di Gorizia non è casuale: città di confine che ha sempre rappresentato un crocevia di culture e tradizioni, oggi si trova al centro di un progetto che la vede protagonista europea della cultura, ponte tra Est e Ovest, simbolo di connessione e dialogo internazionale.
L'OPERA: UN CHICCO DI GRANO CHE ATTRAVERSA L'EUROPA
Il lavoro di uno tra i maggiori interpreti dell'arte internazionale consiste in un solo piccolo chicco di grano trasportato da una locomotiva elettrica Adriafer, simbolo dell'incontro tra arte contemporanea, tecnologia e mobilità rispettosa dell'ambiente. Sui lati della locomotiva, l'artista siciliano è intervenuto con la sua cifra stilistica e linguistica più caratteristica, facendo emergere dalle cancellature la frase: "Questo treno trasporta un chicco di grano".
Questa installazione mobile rappresenta la sintesi perfetta tra l'arte di Isgrò e i temi centrali di GO! 2025: la mobilità sostenibile, la connessione tra territori, la valorizzazione delle piccole cose che sostengono la vita e la civiltà. Il chicco di grano diventa così metafora universale di nutrimento, crescita e futuro, trasportato da una tecnologia che rispetta l'ambiente.
EMILIO ISGRÒ E LA POETICA DEL PICCOLO
Emilio Isgrò non è nuovo a questo genere di interventi che celebrano la grandezza del piccolo e dell'apparentemente insignificante. Nel 1998, l'artista donò alla sua città natale, Barcellona di Sicilia, una grande scultura in forma di seme d'arancia alta sette metri, giunta su un Tir lungo tredici metri su cui campeggiava la scritta "Questo veicolo trasporta un seme d'arancia".
Il seme d'arancia, segno distintivo della terra siciliana ed elemento fondante della sua arte, era destinato alla zona della vecchia stazione, degradata e da riqualificare, da cui partivano per il Nord treni carichi di agrumi e fragranze di zagara. Un intervento che trasformava un simbolo locale in messaggio universale di rinascita e bellezza.
LA FORMICA DEL 2023: CONTINUITÀ DI UNA RICERCA ARTISTICA
Dalla stessa Sicilia, in particolare dal paese di San Pier Niceto di cui era originaria la sua famiglia paterna, nel 2023 un camion si mosse alla volta del Nord Italia e dell'Europa, trasportando una sola formica, anch'essa uno dei segni distintivi della poetica isgròiana. Questo precedente dimostra la coerenza di una ricerca artistica che da decenni esplora il valore simbolico degli elementi minimi.
La formica, come il seme d'arancia e ora il chicco di grano, rappresenta quell'universo del piccolo che sostiene la vita e la natura, spesso invisibile ma fondamentale per l'equilibrio del mondo. Attraverso questi interventi, Isgrò dimostra come l'arte possa restituire dignità e visibilità a ciò che il mondo contemporaneo tende a ignorare o sottovalutare.
LA CANCELLATURA COME LINGUAGGIO RIVELATORE
L'intervento sulla locomotiva utilizza la tecnica della cancellatura, cifra stilistica che ha reso Emilio Isgrò uno degli artisti italiani più riconoscibili a livello internazionale. Attraverso questo linguaggio, sviluppato a partire dagli anni Sessanta, l'artista non distrugge ma rivela, non nasconde ma illumina, trasformando l'atto della cancellazione in gesto creativo che fa emergere significati nascosti.
La frase "Questo treno trasporta un chicco di grano" emerge dalle cancellature come una rivelazione poetica, trasformando un mezzo di trasporto ordinario in veicolo di messaggi profondi. Il linguaggio della cancellatura permette di concentrare l'attenzione su ciò che veramente conta, eliminando il superfluo per far emergere l'essenziale.
SIMBOLI UNIVERSALI DI VITA E SPERANZA
Il seme d'arancia, la formica, il chicco di grano: elementi piccoli, talvolta invisibili, ma che attraverso il linguaggio della cancellatura vengono resi una presenza importante, emblemi universali di vita, di nutrimento e di futuro. Questa trilogia di opere dimostra la capacità di Isgrò di trasformare oggetti quotidiani in simboli carichi di significato universale.
Il chicco di grano, in particolare, richiama archetipi profondi legati al nutrimento, alla crescita, al ciclo delle stagioni, alla pazienza necessaria per ogni forma di coltivazione sia materiale che spirituale. Un simbolo che parla a tutte le culture e che trova nella ferrovia il veicolo ideale per attraversare confini e connettere popoli diversi.
ARTE OPEROSA E VALORI COLLETTIVI
Con questa operazione, Emilio Isgrò si fa ancora fautore di un'arte che possa diffondere gli ideali della collettività operosa, del piccolo e del marginale che sostengono la natura e la nostra civiltà e che, proprio per questo, devono essere portati in tutto il mondo come un messaggio di speranza e di riconciliazione con i valori più umani.
L'arte di Isgrò non si chiude nell'autoreferenzialità ma si apre al sociale, al politico, all'etico, proponendo una visione del mondo che valorizza il lavoro, la pazienza, la cura delle piccole cose che rendono possibile la vita. Un'arte che non dimentica le proprie responsabilità verso la collettività e che utilizza la propria visibilità per veicolare messaggi di valore universale.
GORIZIA 2025: CITTÀ DI FRONTIERA E DI CONNESSIONI
La scelta di presentare l'installazione a Gorizia assume un significato particolare nel contesto di GO! 2025. La città friulana, designata Capitale Europea della Cultura insieme a Nova Gorica, rappresenta un modello di dialogo transfrontaliero e di superamento dei confini nazionali attraverso la cultura.
Il chicco di grano di Isgrò viaggia così in una città che ha fatto della connessione la sua missione culturale, dove i confini diventano ponti e le differenze si trasformano in ricchezze condivise. Un contesto ideale per un'opera che celebra i valori universali del nutrimento e della crescita.
MOBILITÀ SOSTENIBILE E ARTE CONTEMPORANEA
L'utilizzo di una locomotiva elettrica Adriafer sottolinea l'attenzione dell'installazione verso i temi della mobilità sostenibile e della riduzione delle emissioni. L'arte di Isgrò si fa così portatrice anche di una riflessione ecologica, dimostrando come sia possibile coniugare progresso tecnologico e rispetto per l'ambiente.
La locomotiva elettrica diventa simbolo di un futuro in cui il trasporto delle merci e delle persone avviene nel rispetto del pianeta, utilizzando energie pulite e tecnologie a basso impatto ambientale. Un messaggio che si accorda perfettamente con lo spirito di GO! 2025 e con l'attenzione europea verso la sostenibilità.
LA RETE FERROVIARIA COME PATRIMONIO CULTURALE
L'evento valorizza la rete ferroviaria come elemento strategico per la crescita turistica, culturale e industriale del territorio transfrontaliero. La collaborazione con Fondazione FS Italiane e Adriafer dimostra come le infrastrutture di trasporto possano diventare piattaforme per la cultura e l'arte.
La ferrovia, da semplice mezzo di trasporto, si trasforma in veicolo di messaggi artistici e culturali, dimostrando come l'arte possa abitare gli spazi più diversi e raggiungere pubblici inaspettati. Un approccio che allarga i confini tradizionali dell'arte e la porta nei luoghi della vita quotidiana.
INTERMODALITÀ E INTEGRAZIONE TERRITORIALE
L'ubicazione dell'evento presso SDAG Interporto - Stazione Confinaria di Sant'Andrea sottolinea l'importanza dell'intermodalità ferroviaria per lo sviluppo del territorio transfrontaliero. L'arte di Isgrò si inserisce in questo contesto tecnico e logistico per umanizzarlo e caricarlo di significati poetici.
L'interporto diventa così non solo nodo logistico ma anche spazio culturale, luogo dove si incontrano non solo merci e mezzi di trasporto ma anche idee, visioni, progetti per il futuro. Un esempio di come l'arte possa trasformare anche gli spazi più funzionali in luoghi di riflessione e di bellezza.
IL MESSAGGIO DI RICONCILIAZIONE
L'installazione di Isgrò porta con sé un messaggio di riconciliazione con i valori più umani, invitando a riscoprire l'importanza delle piccole cose che sostengono la vita quotidiana. In un'epoca di accelerazione e di corsa verso il gigantesco, l'artista propone una pausa di riflessione sul valore del piccolo, del lento, del paziente.
Il chicco di grano che viaggia sulla locomotiva diventa così simbolo di un'umanità che sa ancora apprezzare i ritmi naturali, che riconosce nel lavoro agricolo la base della civiltà, che trova nella semplicità una forma di saggezza. Un messaggio particolarmente importante nel contesto europeo, dove la cultura può diventare strumento di dialogo e di comprensione reciproca.
ARTE PUBBLICA E PARTECIPAZIONE COLLETTIVA
L'evento del 19 settembre rappresenta un momento di arte pubblica che coinvolge la comunità locale e i visitatori di GO! 2025 in un'esperienza condivisa. La presentazione dell'installazione diventa occasione di incontro e di dialogo intorno ai temi proposti dall'opera di Isgrò.
L'arte pubblica dimostra così la sua capacità di generare aggregazione sociale e di stimolare riflessioni collettive, trasformando la fruizione artistica da esperienza individuale in momento di partecipazione comunitaria. Un approccio che si accorda perfettamente con lo spirito di GO! 2025 e con la vocazione di Gorizia come città di frontiera aperta al dialogo.
UN LEGACY PER IL FUTURO
L'installazione di Emilio Isgrò lascia a Gorizia e al territorio transfrontaliero un messaggio duraturo che va oltre il periodo di Capitale Europea della Cultura. Il chicco di grano continuerà a viaggiare portando con sé i valori di pace, connessione e rispetto per la natura che caratterizzano questo progetto culturale.
Un'eredità che testimonia come l'arte possa contribuire a costruire identità territoriali fondate su valori condivisi e su visioni positive del futuro. L'opera di Isgrò diventa così parte del patrimonio culturale di Gorizia 2025, memoria vivente di un anno straordinario di celebrazione della cultura europea.
INFORMAZIONI PRATICHE
La presentazione dell'installazione "Questo treno trasporta un chicco di grano" di Emilio Isgrò si tiene venerdì 19 settembre 2025 alle ore 17.30 presso l'Officina Adriafer Rail Services, SDAG Interporto - Stazione Confinaria di Sant'Andrea, Gorizia.
Un appuntamento imperdibile per tutti coloro che vogliono assistere alla nascita di un'opera d'arte che unisce tradizione e innovazione, locale e universale, arte e vita quotidiana, in perfetta sintonia con lo spirito di GO! 2025 - Gorizia Capitale Europea della Cultura.
- Data inizio: Venerdì, 19 Settembre 2025
- Evento a pagamento: Sì
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